avrebbe permesso ad altri membri di vederlo
Un amministratore di un gruppo WhatsApp a Pakpattan è stato arrestato il 24 gennaio 2025 per un post rivolto al primo ministro del Punjab, Maryam Nawaz.
Secondo quanto riferito, avrebbe consentito che venisse condiviso nel gruppo.
L'incidente rappresenta uno dei primi casi nella zona in cui viene invocato il Prevention of Electronic Crimes Act (PECA) del 2016.
Secondo il First Information Report (FIR), il post conteneva un linguaggio denigratorio nei confronti del primo ministro.
Un altro membro ha condiviso il post all'interno del gruppo WhatsApp.
L'FIR ha sostenuto che l'amministratore non ha eliminato il post, nonostante fosse a conoscenza della sua natura offensiva e illegale.
Al contrario, avrebbe permesso ad altri membri di visionarlo, il che, secondo le autorità, era un tentativo di diffondere malcontento tra l'opinione pubblica.
Il caso è stato registrato ai sensi dell'articolo 20 del PECA, che riguarda i reati contro la dignità della persona fisica.
Rientra inoltre nella Sezione 509 del Codice penale pakistano, che disciplina gli atti che offendono il pudore o che causano molestie.
L'agente di polizia distrettuale Javed Iqbal Chaddar ha confermato l'arresto, definendo il post offensivo e malevolo.
Il DPO Chaddar ha dichiarato di aver notato immediatamente il post quando è diventato virale.
Ha ordinato alla polizia di Farid Nagar di intervenire rapidamente, ottenendo l'arresto dell'amministratore del gruppo.
Anche l'autore originale del post è sotto inchiesta.
Il DPO ha affermato: "Tali atti di diffusione di contenuti odiosi o immorali non saranno tollerati.
“Sono in corso ulteriori indagini e coloro che saranno giudicati colpevoli saranno sottoposti a severe sanzioni legali”.
Questo sviluppo segue la recente modifica delle leggi PECA, che sono state criticate per il loro potenziale di reprimere il dissenso e la libertà di parola.
La legislazione aggiornata introduce sanzioni più severe per la diffusione online di informazioni false o dannose.
In base alla legge rivista, gli individui ritenuti colpevoli di aver diffuso informazioni false potrebbero rischiare fino a tre anni di carcere.
Inoltre, saranno soggetti a una multa fino a 2 milioni di rupie (5,700 sterline).
I critici hanno espresso preoccupazione per l'uso improprio del PECA, sostenendo che potrebbe portare alla censura e prendere di mira l'opposizione politica, i giornalisti e gli attivisti.
Nel corso degli anni, il PECA è stato spesso utilizzato in casi politicamente intesi, sollevando interrogativi sulla sua attuazione e sulla sua equità.
Il 23 gennaio 2025, PTI MNA Zartaj Gul si è fortemente opposto al disegno di legge di modifica del PECA del 2025.
Temeva che potesse essere utilizzato impropriamente per colpire gli oppositori politici e reprimere il dissenso.
Zartaj ha affermato: “Non è così che dovrebbe funzionare la governance: mettendo a tacere tutti”.