La bambina lavorava da tempo come domestica
Una domestica dodicenne di Rawalpindi, brutalmente torturata dai suoi datori di lavoro, è morta per le ferite riportate il 12 febbraio 12.
Il bambino, identificato come Iqra, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Holy Family in condizioni critiche.
Ha subito gravi abusi fisici da parte dei coniugi che l'avevano assunta come collaboratrice domestica.
La polizia ha confermato che Iqra è stato trasportato in ospedale dall'area dell'Asghar Mall Scheme.
Una donna che insegnava il Corano ai figli dei datori di lavoro l'aveva portata in ospedale dopo aver notato il peggioramento delle sue condizioni.
I medici dell'ospedale hanno scoperto sul suo corpo numerosi segni di violenza e hanno immediatamente informato le forze dell'ordine.
Nonostante gli sforzi per salvarla, la ragazza morì a causa delle ferite riportate durante le cure.
Dopo la sua morte, la polizia ha arrestato i datori di lavoro e ha registrato un caso ai sensi di più sezioni del Codice di procedura penale (CrPC).
Sono comprese le accuse relative al tentato omicidio.
Gli inquirenti hanno scoperto che la bambina aveva subito abusi continui per circa 12 giorni prima che le sue condizioni peggiorassero fino al punto di non ritorno.
Nonostante fossero testimoni delle sue sofferenze, i suoi datori di lavoro non cercarono assistenza medica finché non fu troppo tardi.
La madre di Iqra era in lutto e stava osservando l'Iddat dopo la recente morte del marito.
La bambina lavorava da tempo come domestica, ignara che le stesse persone che l'avevano assunta si sarebbero trasformate nei suoi aguzzini.
La presidente dell'Ufficio per la protezione dell'infanzia, Sarah Ahmed, ha condannato l'incidente, definendolo profondamente inquietante.
Ha affermato che i segni di violenza prolungata sul corpo della ragazza indicavano che l'abuso era stato sistematico e incessante.
Ahmed ha inoltre sottolineato l'urgente necessità di una maggiore tutela legale per i bambini lavoratori domestici, per prevenire simili tragedie in futuro.
Nel frattempo, il capo della polizia di Rawalpindi, Khalid Hamdani, ha ordinato alle autorità di garantire una rapida azione legale contro i sospettati.
Questo caso mette in luce la preoccupante realtà del lavoro domestico minorile in Pakistan, dove i minori sono spesso vittime di sfruttamento, violenza e abbandono.
La tragica morte di Iqra ha riacceso ancora una volta le richieste di giustizia.
L'opinione pubblica chiede che i colpevoli vengano processati di fronte a tutta la forza della legge.
Un utente dei social media ha affermato: "Questo è un vero e proprio omicidio! Non solo un tentato omicidio".
Uno commentò: "E loro stessi hanno figli! Vergogna a loro. Dovrebbero essere impiccati".
Un altro ha scritto: “Innanzitutto, si dovrebbero prendere misure severe contro i responsabili di consentire il lavoro minorile in tutto il Paese”.